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Dalla Casa del Movimento Lento al Ricetto di Viverone e all’anfiteatro di Bertignano
Da Roppolo piano seguiamo il Cammino di Oropa per raggiungere il Ricetto di Viverone, antico magazzino fortificato, tuttora abitato. Dopo averlo visitato proseguiamo verso il belvedere di Bertignano, dove la famiglia Pozzo ha costruito uno straordinario anfiteatro in posizione panoramica. Costeggiamo i vigneti dell’Erbaluce, vino bianco DOCG e scendiamo verso Roppolo dove concludiamo il breve tour. Consiglio dell'autore Attraversando i vicoli del Ricetto di Viverone osservate i chiavistelli delle porte degli antichi magazzini: alcuni sono antichi di secoli.
Pedalata intorno ai castelli di Albiano d'Ivrea, Azeglio, Masino
Possibilità di parcheggio, bar e ristorante, acqua ed alimentari. Escursionismo e cicloturismo alla scoperta di tre dimore immerse nel Canavese. Ad Albiano d’Ivrea castello vescovile della diocesi di Ivrea, attuale dimora del Vescovo Mons. Bettazzi. Ad Azeglio castello della famiglia d’Harcourt, appartenuto anche a Massimo d’Azeglio, ora centro dell’attività vitivinicola della famiglia per la produzione di vini Erbaluce. Al Castello di Masino il più noto castello dei Conti di Valperga ora proprietà FAI. Percorso naturalistico immerso nel verde e nella campagna che tocca anche il lago di Viverone, con scorci e panorami incantevoli.
Oasi Zegna - Sentiero delle More
Con imbocco dal bikepark di Caulera, un percorso breve adatto anche ai pedalatori occasionali. A far da cornice ampi panorami sulla pianura. Il punto di partenza è il bikepark di Caulera dove, tramite una strada immersa in un bellissimo bosco, si arriva al Microbirrificio Jeb. Dal tornante di Bellavista (1009m) sulla Panoramica Zegna seguire la pista sterrata in lieve ascesa tra i boschi di betulle, abeti e castagni sul versante sud del Monte Rubello. Ampi panorami sulla pianura. Si raggiunge la Cascina Oro (1118 m). Ritorno per il medesimo itinerario.
Da Sordevolo a Bagneri, alla scoperta delle sculture di Cecilia Martin Birsa
Dalla piazza della chiesa di Sordevolo proseguiamo in salita lungo via Bona, usciamo dal paese lungo via Prera, e alla fine della via imbocchiamo il sentiero che prosegue dritto seguendo i segna via del canyoning dell’Elvo. Scendiamo lungo un sentiero che raggiunge il torrente Elvo, che attraversiamo sul ponte degli Alpini. Rilaaliamo sul versante opposto in un bel bosco di castagni, in cui di tanto in tanto incontriamo delle antiche malghe. Raggiungiamo la strada asfaltata, la percorriamo per qualche centinaio di metri e giriamo a destra in direzione di Bagneri, percorrendo il sentiero Vivo, lungo il quale possiamo ammirare le opere di Cecilia Martin Birsa, artista locale di fama internazionale specializzata nelle sculture con pietre di torrente. Visitiamo l’antico borgo di Bagneri, completamente recuperato grazie al paziente al lavoro di un’associazione locale, ritorniamo sui nostri passi scendendo lungo il sentiero con segnavia via bianchi e rossi, fino ad arrivare all’ampia strada bianca che scende verso Muzzano. Lasciamo la strada per imboccare il sentiero che ridiscende verso la valle dell’Elvo seguendo l’indicazione per il ponte Ambrosetti. Percorriamo la ripida mulattiera che scende fino all’antico ponte, risalente al 1840, e risaliamo sul versante opposto per ritornare al centro storico di Sordevolo. Consiglio dell'autore Non perdetevi la mostra con le sculture di Cecilia, in genere aperta durante i weekend. Info: www.ceciliascultrice.it
Rive Rosse
Itinerario alla portata di tutti i ciclisti off-road (Gravel, mtb, e-bike), che si snoda tra campi, vigneti e piccoli borghi, dando un gustoso assaggio della famosa ed impegnativa zone delle “Rive Rosse”, che rappresentano uno delle destinazioni più interessanti del nord Italia per la pratica della mountain bike e dell’enduro. La partenza avviene dalla sede del Racing Team Rive Rosse di Brusnengo e si sviluppa da subito su sterrate ampie e ben ciclabili, che dal bosco portano ai campi di riso della Baraggia orientale, fino alla cittadina di Gattinara. Attraversato il centro abitato, si sale lungo le vigne che regalano uno dei più pregiati vini dell’Alto Piemonte; da qui i panorami si fanno più interessanti, permettendo ampie vedute della Pianura Padana con i vigneti in primo piano. Si segue lo sterrato fino al borgo di frazione Camino (Roasio) e il successivo centro abitato di Curino per poi rientrare al punto di partenza tra i vigneti del “Bramaterra”.
Ciclovia di Oropa - Raccordo Torino-Santhià
Il percorso segue la ciclovia AIDA in direzione Trieste fino a Vercelli, dove imbocchiamo “contromano” la ciclovia Francigena (non segnata in questo tratto) e raggiungiamo Santhià, dove troviamo le indicazioni gialle su sfondo blu che ci portano fino a Oropa.
La via delle antiche chiese romaniche
Il nostro tour inizia dal parcheggio della Chiesa romanica di Santo Stefano di Sessano, capolavoro di architettura romanica, costruito su uno sperone di riccia che domina l’anfiteatro morenico di Ivrea. Imbocchiamo una strada selciata che sale sul crinale della serra morenica di Ivrea, la più grande Morena d’Europa, e scendiamo sul versante opposto. Dopo un tratto di strada sterrata il fondo ritorna ad essere asfaltato, passiamo accanto all’altra bella chiesetta romanica della Maddalena. Ricominciamo la salita lungo una strada asfaltata che conduce in prossimità dell’altra attrattiva della giornata: il campanile di San Martino, detto anche Ciucarun, Un luogo molto suggestivo poiché il campanile sembra emergere dal nulla, in mezzo a un prato in quota. In realtà si tratta dell’ultimo edificio sopravvissuto alla demolizione di un piccolo borgo, chiamato Paerno, che sorgeva proprio qui. A San Martino voltiamo a sinistra per salire su un altro crinale della serra morenica, dopo un po’ ci rendiamo conto di camminare su un’antica strada, Che risale all’epoca romana: si tratta della strada di collegamento tra Ivrea e Biella. Giunti sul crinale pieghiamo a sinistra e ci riportiamo verso San Martino dove si conclude la passeggiata.
Valle Oropa
La salita al Santuario di Oropa ha sempre avuto un incredibile fascino, chi per Fede o semplicemente per fare sport. In questi ultimi tempi è resa ancor più famosa dalle imprese dei corridori del Giro d’Italia; in particolare da Marco Pantani a cui la salita è stata dedicata e che lungo il nostro percorso, sul punto dove si fermò a sistemare la catena, si trova un monumento in sua memoria. Noi saliremo principalmente percorrendo sentieri come il suggestivo “Sentiero del Trenino” che negli anni ’50 portava al Santuario, per poi dirigersi verso le baite delle “Sette Fontane": alpeggio alle pendici del Monte Mucrone per ritornare in città attraversando i pascoli della Valle Elvo. Partenza da Biella in via Ivrea angolo via Mantegazzi. Da qui piegando verso sinistra prenderemo via Golzio fino a quando, in prossimità di un tornante entreremo nel parco del Bellone. Lo percorreremo in salita fino alla sua fine dove, sbucando in un crocevia, gireremo a sinistra su strada della Nera fino ad incrociare la strada Garella alla nostra destra che percorreremo. Si supererà un campo sportivo e piegando a sinistra su strada Campo e Zampe arriveremo sulla provinciale dove, salendo a sinistra e andando sempre diritti, ci porterà ad un bivio in via Santuario di Oropa. Dopo 400 mt alla nostra destra vedremo una ripida rampa di cemento dove dopo pochi metri inizierà il nostro sentiero (D1) che percorrendolo fino alla sua fine ci riporterà sulla strada asfaltata. Continueremo in salita fino all’abitato di Favaro. Qui svolteremo a destra dopo 250 mt in prossimità di una curva con una fontana e prenderemo via Sordevolo fino a ritrovare la provinciale: svolteremo a destra e risaliremo fino a quando alla nostra sinistra vedremo una brevissima rampa di cemento che ci immetterà sul percorso del “Trenino” che portava al santuario (D6). Senza mai abbandonare la evidentissima traccia, la percorreremo fino alla sua fine dove si sbucherà su un’ampia strada sterrata. Gireremo a destra ritroveremo la strada che sale a Oropa. La saliremo fino a quando alla nostra destra, vedendo una Cappella Votiva, proseguiremo abbandonando la strada, sulla ex ferrovia che in poco tempo ci porterà davanti all’entrata del santuario. Proseguiremo in strada provinciale del Tracciolino per 5,6 km fino a trovare sulla nostra destra una strada molto ripida che dopo 1,7 km di salita in prossimità di un tornante a sinistra, in falsopiano partirà la poderale che ci porterà all’Alpe “Sette Fontane”. Ritorneremo sulla provinciale girando a destra e proseguiremo fino a quando sulla nostra sinistra troveremo la strada che scende a “Bagneri” su sterrato e in seguito, “Graglia” su asfalto. All’incrocio girare a sinistra su provinciale (SP500), procederemo sempre dritti verso Occhieppo Superiore ed alla quarta rotonda girando a sinistra e proseguendo nella stessa direzione ritroveremo via Ivrea e il punto di partenza.
Tra i boschi e i pascoli di Trovinasse
Da Trovinasse percorriamo alcuni tratti del Sentiero Italia e della grande traversata delle Alpi, che attraversano l’ampia vallata che domina il borgo. Il percorso è molto vario e alterna tratti nel bosco a attraversate dei pascoli, intervallate da baite spesso ancora in ottime condizioni.bellissimo il panorama sulla valle della Dora, mentre in lontananza si distinguono le colline torinesi.
Il Cammino di Oropa della Serra - Tappa 1/4 - Da Santhià a Roppolo
Da Santhià l'itinerario si sviluppa lungo la Via Francigena, il più famoso e antico cammino italiano, lungo un percorso prima pianeggiante e poi leggermente ondulato, tra campi e risaie. Il primo tratto è quasi completamente al sole, per cui nella stagione calda proteggetevi adeguatamente, e portate con voi una buona scorta d’acqua, anche se sono disponibili due fontanelle pubbliche nelle due aree di sosta che si trovano tra Santhià e Cavaglià. Dopo aver attraversato il paese di Cavaglià si attraversa un bel tratto nel bosco e si giunge a Roppolo, dominata dalla mole dell’imponente castello, dal quale si gode un bel panorama sul lago di Viverone. Fontanelle: nelle due aree di sosta che si trovano tra Cavaglià e Santhià (al km 3,8 e al km 6,4), a Cavaglià, al castello di Roppolo. Servizi: bar, minimarket e ristoranti e alloggi a Santhià, Cavaglià e Roppolo. Varianti: Chi pernotta in una delle strutture di accoglienza che si trovano sul lungolago di Viverone, una volta arrivato a Roppolo può proseguire lungo la Variante per Viverone (LINK). Nel giorno successivo potrà ricongiungersi con il percorso principale risalendo a Viverone e proseguendo verso Zimone sempre seguendo la variante. Chi pernotta all'ostello Europa o all'agriturismo Tra Serra e Lago, una volta arrivato a Cavaglià deve imboccare la Variante da Cavaglià a Masseria-Comuna. Nel giorno successivo potrà ricongiungersi con il percorso principale risalendo a Roppolo sempre seguendo la variante. Prenota i pernottamenti.
Oasi Zegna - Giro Artignaga – Argentera
La partenza è dal Bocchetto Sessera. Passando per l’Alpe Montuccia (dove si può sostare con una meravigliosa vista) si arriva all’Alpe Artignaga con le sue particolari tegge. Da qui, mediante un single track si arriva al sito dell’Argentera. Si prosegue fino ad arrivare al ponte tibetano sul Sessera. Si prosegue ancora per un breve tratto su single track, per arrivare a una strada sterrata. Scendendo lungo questa si arriva alla Casa del Pescatore e si torna al punto di partenza con una salita di circa 3 km che ci riporta al Bocchetto Sessera. Criticità degne di nota: Il tratto dall’Alpe Artignaga fino alla fine del single track (dopo il ponte tibetano) è un sentiero a tratti esposto, con qualche tornate stretto (da fare a piedi). Inoltre, in alcuni tratti presenta alcune rocce affioranti sul percorso.
Il Cammino di Oropa Valdostano - dal Rifugio della Barma a Oropa
Nella seconda tappa del percorso valichiamo il colle della Barma in un paesaggio aspro di alta montagna, dove la vista si apre gradualmente per spaziare tra le cime della Valle d’Aosta e la pianura Padana. Scendiamo quindi sul versante biellese lungo una tortuosa mulattiera fino alla località Oropa Sport, punto di arrivo della funivia che parte dal santuario e proseguiamo verso la conca di Oropa, dove entriamo nel fitto bosco che circonda l’imponente complesso architettonico. Nelle stagioni intermedie prima di partire è bene chiamare il rifugio Barma per informarsi sull’eventuale innevamento della bocchetta della Barma.
Il Cammino di Oropa orientale - Tappa 1 - Da Vallemosso al Bocchetto Sessera
L’itinerario è chiuso dall’1 novembre fino al 30 aprile perchè potrebbe essere innevato o ghiacciato. Anche a maggio informatevi presso le strutture di accoglienza sulle condizioni del percorso prima di partire. Si tratta di un’impegnativa salita che dal centro abitato di Valle Mosso sale tra i boschi dell’Oasi Zegna per raggiungere la val Sessera. Una deviazione consente di raggiungere il santuario della Brughiera, posto in una bellissima posizione panoramica e nei cui dintorni ci sono alcune strutture di accoglienza dove consigliamo ai viandanti meno allenati di fare tappa. Il meraviglioso panorama sul Monte Rosa e sulla pianura che si gode una volta arrivati al crinale ripaga la fatica. Prenota i pernottamenti.
Oasi Zegna - L’anello dell’alpe
Il percorso parte dal Bocchetto Sessera, dove si può ammirare una bellissima vista, e tramite una strada sterrata ci porta al laghetto Massaro, appena sotto il Ristorante Alpe Moncerchio. Con un’alternanza di sottobosco e tratti panoramici sul Monte Rosa, passando da una strada sterrata con degli scorci unici sulla Valsessera, si torna al Bocchetto Sessera.
Il Cammino di Oropa Canavesano - Tappa 3 - Da Vidracco a Ivrea
Attraversiamo la Valchiusella e scendiamo verso la Valle della Dora per raggiungere il bel centro storico di Ivrea Da Vidracco risaliamo sul fianco del Bric Muriaglio per riprendere il percorso in prossimità dei Tempi dell’Umanità e imboccare un sentiero che raggiunge la periferia di Issiglio. Attraversiamo il torrente Chiusella e prendiamo a sinistra il sentiero che segue il corso d’acqua per poi lambire la periferia di Vistrorio. Iniziamo la salita verso il passo di Nonani, percorrendo il crinale che ci separa dalla valle della Dora. Iniziamo la discesa su un bellissimo percorso che alterna tratti su asfalto a tratti su sterrato e sentiero, in cui si aprono bellissimi panorami sulla vallata. Raggiungiamo l’abitato di Fiorano, dove possiamo rifornirci di acqua e cibo prima di affrontare la traversata della valle e raggiungere il bel sentiero che segue l’argine della Dora Balte, che arriva in prossimità del centro storico di Ivrea. Qui attraversiamo il ponte sul fiume e attraversiamo il centro per concludere la tappa di fronte al municipio. Servizi lungo il percorso: Fontanelle a Vidracco, Vistrorio, Fiorano Canavese, Ivrea Bar e alimentari a Vidracco, Vistrorio (km 4,2), Fiorano Canavese (km 14,5) Prenota i pernottamenti.
Il Cammino di Oropa della Serra - Variante ultima tappa - Tramvia da Graglia a Oropa
Questo percorso propone nella seconda parte della tappa un itinerario meno impegnativo rispetto al sentiero D1, che da Favaro sale a Oropa lungo il sedime della vecchia tramvia dismessa. Questo percorso è consigliato in caso di forti piogge che possono rendere molto difficoltosi i guadi lungo il sentiero D1. Inoltre è meno impegnativo rispetto alla ripida salita del sentiero D1 ed è quindi consigliato a chi è meno allenato. Bisogna fare attenzione perché verso la fine della tappa bisogna percorrere 1 km lungo la strada asfaltata che soprattutto nei giorni festivi può essere piuttosto trafficata. Acqua in fontane frequenti, bar e ristoro a Sordevolo e a Favaro. Pernottamento alla foresteria del Santuario di Oropa
Oasi Zegna - Anello della Brughiera
Un percorso mountain bike facile, adatto a tutti. Punto di partenza: Trivero, Santuario della Brughiera. Dal parcheggio del Santuario (810 m) si segue a destra la strada asfaltata che raggiunge la zona delle Piane. Lungo bei pascoli e boschi in leggera salita si arriva in regione Prapiano (950 m) . Si continua su pista fino al termine e si scende su sterrato fino alla frazione Capomosso (810 m). Oltrepassata la frazione al tornante si riprende il sentiero pianeggiante che riporta al Santuario.
Un assaggio della Valle Dora
L'area che si estende tra Santhià, Cavaglia, Roppolo e Alice Castello è caratterizzata da un microclima e da un paesaggio unico, grazie alla presenza da un lato del lago di Viverone, bacino di origine glaciale e terzo lago più esteso della regione Piemonte, dall'altro delle colline moreniche che fanno da sfondo alla pianura. Questo percorso ci porterà a scoprire le realtà agricole che grazie al loro lavoro integrato con l'ambiente in cui si trovano, custodiscono le bellezze paesaggistiche e culturali del territorio: ci troviamo in una zona di confine tra tre province, oltre che di confine tra diverse conformazioni geologiche. In questa zona, infatti, l'Anfiteatro Morenico di Ivrea sfocia nella Pianura Padana, condizione che ci permetterà di pedalare principalmente in piano ma di apprezzare anche alcune brevi salite e discese. Questo percorso è adatto a tutti, ma soprattutto a chi è desideroso di scoprire le belle storie delle persone che abitano il territorio.
Il Cammino di Oropa Valdostano - da Fontainemore al Rifugio della Barma
La prima tappa del percorso è piuttosto impegnativa, a causa del dislivello importante, ma la vista sulle vette circostanti ripaga dalla fatica. Dalla chiesa parrocchiale di Fontainemore attraversiamo il torrente Lys sull’antico ponte a schiena d’asino, attraversiamo la SR 44 e proseguiamo imboccando l’itinerario 2 per il colle della Barma, che seguiremo per tutta la tappa. La mulattiera sale nel bosco fino a Pian Pervero, passa di fianco ad edicole votive e cappelle dedicate alla Madonna di Oropa e sale fino alla frazione di Pillaz, punto di partenza della storica processione verso Oropa. Da lì si prosegue la salita seguendo sempre l'itinerario 2. Superata la frazione di Saral e l’alpe Vargno, nel fondovalle scorgiamo il lago Vargno, dominato dalla piramide del Monte Mars. Proseguiamo lungo il sentiero fino a raggiungere il lago Lungo Alto; da qui ha inizio l’ultimo ripido strappo che ci porta al bellissimo rifugio Barma, meta della prima tappa. Consiglio dell'autore: il centro visite della Riserva di Mont Mars a Fointanemore ospita due esposizioni: sulla fauna locale e sul tradizionale pellegrinaggio ad Oropa.
Serrabike
La Serrabike è una storica gara marathon valevole per il campionato italiano FCI, dagli anni ’90 la gara viene riproposta ogni anno e conta centinaia di atleti alla partenza, provenienti da tutta Italia. Il percorso si snoda sulle creste della Serra Morenica che separa il Biellese dalla zona Ivrea. Questa striscia a pendenza costante regalata dal ritiro del ghiacciaio della Valle d’Aosta, durante l’ultima grande glaciazione, è oggi sovrastata da boschi alternati di Castagno, quercia e abete rosso, che si alternano a scorci che si aprono sulla pianura padana, sulle alpi Cozie e sull’anfiteatro morenico di Ivrea. Il percorso segue principalmente ampie strade sterrate che risalgono e ridiscendono la morena glaciale, regalando tratti di sigle track molto divertenti e scorrevoli, il più famoso dei quali e stato ribattezzato dai ciclisti “eden”. Il tour Serrabike ridiscende nella zona centrale la morena incontrando i caratteristici borghi di Zubiena, Magnano e Zimone.